Oggi vi voglio lasciare un meraviglioso banner fatto dalla bravissima Daphne Kerouac (che trovate su Efp, su deviantART, su Nocturne Alley e su LJ) e che ringrazio di cuore per la sua disponibilità, la sua velocità e la sua incredibile capacità di trasformare ogni storia in un immagine speciale, significativa e unica nel suo genere.
Ecco qui il suo capolavoro:
Destiny, by Daphne Kerouac |
Non è assolutamente bellissimo? Io ne sono innamorata!
E vi lascio anche un piccolo pezzo del capitolo 8, probabilmente uno dei miei pezzi preferiti ;)
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« Ma cosa succede se qualcuno cerca di modificare il proprio futuro? »
Prima che Julien risponda intercorre qualche secondo di silenzio che mi fa presagire con terrore la risposta. « Guarda David: non era scritto nel suo Destino il suo arrivo a Lysen. Ecco perché non è riuscito a sopravvivere, perché ha – involontariamente, certo, ma comunque l’ha fatto – cambiato il suo Destino. Nella migliore delle ipotesi puoi impazzire, riportare dei danni mentali permanenti. Nella peggiore… » si interrompe, lasciando la frase in sospeso, senza alcun bisogno di avere una conclusione. « Per quello la maggior parte di noi decide di non leggere le Pergamene ».
« Alexander l’ha fatto » dico debolmente.
« È stato quasi obbligato a farlo » spiega Julien, passandosi una mano tra i capelli. « Ma penso di non essere la persona adatta per spiegarti la sua storia » aggiunge piano, sovrappensiero. Lo osservo e vedo nel suo volto un sorriso triste, come se stesse ripensando ad un passato perduto.
« Tu hai letto il tuo Destino? » chiedo. Per un attimo mi guarda spaesato, senza capire. Poi sorride nuovamente e, spostando il suo sguardo alla fontana del giardino, risponde: « No, ma avrei tanto voluto. Il vantaggio di conoscere il proprio Destino sta nel fatto che poi tutte le tue emozioni sono attenuate. Dici di amare perché sai di dover amare, pensi di soffrire perché è stato quello che ti è stato imposto di fare. Conoscendo il proprio Destino non ami mai davvero, non soffri, non provi curiosità, sorpresa o terrore… Qualunque emozione ti risulta obbligata, scelta da qualcun altro. Quest’idea mi ha convinto a restare estraneo al mio Destino e recentemente ho avuto modo di pentirmene. Pensavo che tutto quel conoscere impedisse di vivere realmente… ora so che forse vivere così intensamente tutto non è piacevole molte volte. Ti ostacola nel restare oggettivo, nel non lasciarti sopraffare completamente dalle emozioni… »
Julien smette di parlare e io colgo l’amarezza della sua voce insinuarsi nell’aria che ci sta attorno. Se qualcuno mi dicesse di amare, amerei? Se qualcuno mi dicesse di odiare, odierei?
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