Quest'anno la casa editrice Centauria Libri ha dato avvio a una nuova collana, Talent,
di cui fanno parte sei romanzi selezionati dalla piattaforma di EFP.
Sono sei libri completamente diversi tra loro, che abbracciano i generi
più disparati. Come molti di voi sanno, io sono una delle autrici che
farà parte di questo progetto: il thriller scritto da me e da Sofia
Guevara, Contaminati, vedrà le librerie il mese prossimo.
Aspettando quindi il nostro momento,
ho deciso di dedicare ogni lunedì a raccontarvi qualcosa degli altri
cinque romanzi. Darò quindi i CINQUE MOTIVI PER LEGGERE per ognuno di loro, andando in ordine di uscita!
Terza tappa di Talent è stato un romanzo molto particolare: è Il Giardino di Penelope di Elena Scigliuzzo, in cui un'editor appassionata e uno scrittore scorbutico vivono a stretto contatto in una bellissima villa di Roma, per dare avvio a un romanzo nuovo e sorprendente. (Qui la scheda del libro, con trama e dettagli.)
La capacità di Elena di descrivere l'ambiente esterno e il quasi lirismo con cui si attraversano i sentimenti dei personaggi attraverso le pagine danno avvio a un romance molto interiore, in cui i libri fanno da elemento portante per riconoscere le insicurezze dei personaggi e portarci in un lento disvelamento e cedimento emotivo.
Non siete ancora convinti di volerlo leggere? Vediamo allora di riassumere in cinque punti perché questo Talent deve essere accolto tra i vostri scaffali.
Cinque motivi per leggere Il Giardino di Penelope
Grazie a Sofia Guevara che, invece di studiare, continua ad assecondarmi! |
1. Per riscoprire la bellezza di Roma.
In tutto questo libro, a fare da sfondo c'è la Capitale. Roma fa da palcoscenico a molti libri, non ci sarebbe quindi da sorprendersi, ma leggere attraverso le parole di Elena di questa città fa risvegliare un amore nei suoi confronti che la maggior parte delle persone ha ormai sopito. Camminando attraverso le vie, incantandoci davanti a meravigliose opere d'arte, ammirando particolari e suggestivi panorami, l'autrice ci porta a ricreare una città piena di emozione, di sentimento, di atmosfera. Roma diventa un palco d'amore, d'arte, di storia. Quel palco che non si dovrebbe mai smettere di ammirare e che qui arriva dritto al cuore, attraverso descrizioni mirate, precise, metaforiche e indimenticabili per l'impatto emotivo che danno.
2. Perché le insicurezze crollano davanti all'amore.
La storia tra Sofia, una talentuosa editor, e Daniele, uno scrittore scorbutico, si alterna in un susseguirsi di dissincronie dovute alle loro insicurezze. Tendono a scappare da loro stessi, da ciò che dice il cuore, perché hanno paura forse di buttarsi all'interno di qualcosa che può diventare reale, così abituati a mascherarsi di fronte al mondo che incontrano ogni giorno. Ma l'intreccio delle loro vite li porta, inevitabilmente, a far crollare tutte quelle barriere e a mostrarsi finalmente per quello che loro sono: deboli, spaventati, feriti. Ma, in fondo, ancora in qualche modo innamorati della speranza.
3. Perché i libri costruiscono la vita dei personaggi.
Quante volte noi lettori diciamo che senza i libri la nostra vita non sarebbe la stessa, noi stessi non saremmo ciò che siamo diventati? Io lo dico sempre, e in questo libro i personaggi stessi non possono fare altrimenti. Le loro azioni, le loro stesse esistenze!, sono frutto delle loro letture e delle loro scritture. Attraverso tutto il romanzo noi conosciamo i personaggi per come si relazionano con i libri. Sofia vede la sua vita ruotare attorno ad essi: sono la sua forza, il suo lavoro, la sua debolezza. Le insegnano a camminare e sono la sua certezza. Attorno a lei, spesso, il mondo svanisce. Ma tra le pagine di un libro riesce a ritrovarsi. E anche noi, leggendo di lei, scaviamo attraverso il rapporto che abbiamo con i romanzi che ci hanno, in qualche modo, segnato. Portandoci a desiderare di continuare a leggere, ancora e ancora, libri su libri: quei compagni che non ci abbandonano mai.
4. Perché il vero amore è un gioco di attese.
La storia è famosissima: Ulisse è in viaggio e Penelope lo attende a casa, intenta a tessere una tela, sempre fedele nonostante i molti pretendenti che arrivano ogni giorno. Ma Penelope, qui, non è a casa. Non fila, non aspetta: fugge. Penelope fugge, Ulisse fugge. E quando uno torna, l'altra è scappata - e viceversa.
Il Giardino di Penelope insegna che quando si ama davvero non è una persona ad aspettare l'altra, ma entrambe devono essere disposti a questo gioco di attese, dove alla fine se si sarà abbastanza forti si riuscirà a ricucire la distanza che separa i due innamorati. Qui Sofia aspetta Daniele, ma è molto più Daniele ad aspettare Sofia durante tutto il romanzo. E, alla fine, quest'attesa a cui ognuno è condannato quando è innamorato ripaga tutta la frustrazione che si vive nel mentre.
5. Per Roberto e Jama!
Come si può non citarli? Tra le vicende di Daniele e Sofia ci sono questi altri due personaggi che ti fanno spuntare gli occhi a cuoricino dal primo momento in cui compaiono nella scena. E ti fanno sognare. E generano tanto tanto fangirling, lo giuro!
Ancora non lo avete ordinato? Ancora non siete corsi in libreria? Cosa aspettate?