Quest'anno la casa editrice Centauria Libri ha dato avvio a una nuova collana, Talent,
di cui fanno parte sei romanzi selezionati dalla piattaforma di EFP.
Sono sei libri completamente diversi tra loro, che abbracciano i generi
più disparati. Come molti di voi sanno, io sono una delle autrici che
farà parte di questo progetto: il thriller scritto da me e da Sofia
Guevara, Contaminati, vedrà le librerie giovedì.
Aspettando quindi il nostro momento,
ho deciso di dedicare ogni lunedì a raccontarvi qualcosa degli altri
cinque romanzi. Darò quindi i CINQUE MOTIVI PER LEGGERE per ognuno di loro, andando in ordine di uscita!
Francia, 1665, Corte del Re Sole, due donne. Questi sono gli elementi che costruiscono la base di Ombre sulla Pelle di Leila Awad, quinto Talent di Centauria Libri. Un romanzo storico, che intreccia la vita di due giovani donne e delle loro relazioni con quella della più raggiante corte francese e con un intrigo politico che ti lascia il fiato in sospeso. Il tutto mentre vediamo il progetto di Luigi XIV, Re Sole, diventare realtà: la costruzione di una reggia magniloquente: la spettacolare Versailles. (Qui la trama del libro, con scheda e altre informazioni.)
Re Sole, Maria Teresa, Enrichetta, Filippo d'Orléans... solo alcuni dei personaggi storici che fanno capolino in questo romanzo, regalando uno spaccato di vita alla corte francese descritto con minuzia e atmosfera, trasportando il lettore all'interno di quei legami in un gioco di luci e ombre che costruiscono un romanzo e dei personaggi che rimangono a scaldarti il cuore.
Non siete ancora convinti? Vediamo insieme perché Ombre sulla Pelle è uno di quei romanzi che non può mancare nella vostra libreria.
Cinque motivi per leggere Ombre sulla Pelle
1. Per la luminosità di Martine e Lucrezia.
Protagoniste di Ombre sulla Pelle sono due ragazze, che non potrebbero essere più diverse tra loro. Abbiamo Martine, indipendente e ribelle, desiderosa di viaggiare e di vivere avventure che non possono essere vissute rimanendo al servigio di qualche dama, contraria alla Monarchia e insoddisfatta di una vita piatta; Lucrezia, d'altro canto, è una donna che si culla negli agi della vita di corte, ossessionata dalla sua bellezza, rigida, ferma, che tenta di non far trasparire troppo le sue emozioni attraverso le pagine, e segretamente innamorata di qualcuno che molto difficilmente potrà avere. E le va bene così.
Due protagoniste che non potrebbero essere più diverse e che non potrebbero essere più unite, inconsapevolmente. Il romanzo diventa un'ellisse, dove loro fanno i due fuochi che illuminano continuamente la scena, portandoti a conoscere meglio il punto di vista di una donna francese nel Seicento, vedendo le loro possibilità e le loro difficoltà e regalandoti, alla fine, l'orgoglio di essere riuscite laddove altri non avevano nemmeno tentato. Crescono tra le pagine e, più si intrecciano i loro destini, più diventano inseparabili. Sono le protagoniste perfette in un romanzo così pulito.
2. Per l'accuratezza dell'atmosfera storica.
Più volte durante il romanzo mi sono chiesta dove terminasse il riferimento storico vero e proprio e dove iniziasse l'ispirazione e la fantasia dell'autrice. Se un romanzo storico riesce a farti venire questi dubbi, secondo me, significa che è riuscito nel suo intento: cala completamente in quella vicenda e te la fa credere reale in tutti i suoi punti, quasi a chiedersi: ma questo dialogo è avvenuto realmente? Questa vicenda c'è stata, l'autrice l'ha letta da qualche parte? A cominciare dagli ambienti esterni descritti con naturalezza ma, a tratti, anche con poesia, per concludere con quei personaggi dotati di una personalità così forte da non poter essere soltanto fantasia, il romanzo crea un'atmosfera storica equilibrata, dosata, compatta. I personaggi si incastrano alla perfezione e così anche i luoghi che si vengono a incontrare e gli eventi che si susseguono uno dopo l'altro. Regalando una veridicità storica impareggiabile e appagante.
3. Perché ogni personaggio ha un'ombra...
Leggendo il libro si può avere l'impressione che il titolo faccia riferimento proprio a un'ombra visibile sulla pelle, una macchia... ma non è così. Non si tratta solo di un segno sulla pelle, tutto il romanzo e i legami tra i personaggi sono imperversati da ombre continue. C'è Filippo, che vive nella costante ombra del fratello Re di Francia, e c'è Maria Teresa che non può nemmeno competere con la bellezza di Enrichetta o di Lucrezia; c'è Martine che scopre un'ombra ben più grande della sua temuta Monarchia, e c'è Ivry che vive nell'ombra del ricordo del suo grande amore; c'è Alexandre che vive nell'ombra di essere solo un moschettiere - cosa che potrebbe compromettere il suo amore - e c'è Marc che è quasi oscurato dalla sua stessa Martine.
Ognuno di noi possiede un'ombra con cui fare i conti nella propria vita. Una gelosia, qualcosa che ci oscura e non ci fa apparire al primo posto. Magari nemmeno ci accorgiamo di averla, la subiamo solamente. L'incredibile capacità di Leila di saperle raccontare - a volte esplicitamente, altre volte facendocele solo intravedere tra riflessioni o dialoghi o gesti - ti fa sentire molto vicino a questi personaggi, ricreando una psicologia puntuale e adeguando ogni gesto e ogni considerazione in questo gioco di ombre, reso magistralmente.
4. ... e per ogni ombra c'è un Sole.
Ma esisterebbero le ombre senza un sole? No.
Per questo, mentre attraversiamo le pagine del romanzo e ci imbattiamo in queste continue ombre, non si possono fare a meno di notare invece quelle pagine così luminose da spezzare il fiato. Sono quelle in cui Luigi XIV ama Enrichetta, quelle in cui Enrichetta, pur amando Luigi, rimane accanto a suo marito Filippo. Sono quelle in cui Filippo riconosce di non poter stare senza Luigi, e Luigi senza Filippo. Sono quelle in cui l'amore di Lucrezia alla fine trionfa, quelle in cui ad Alexandre sono concessi dei rapidi baci o sospiri. Sono quelle in cui Martine incontra Badouin, e in cui Marc alla fine diventa un moschettino al servizio del Re. Sono quelle in cui Danielle dà fiducia a Martine, e Luigi XIV parla di Mazzarino. Ovviamente a fare da scena più luminosa, tra tutti, sono i momenti in cui spicca la magnificenza di Re Sole, un personaggio carismatico e dai grandi sogni, pieno di aspettative per il futuro della Francia, che vede raggiante e destinato a illuminare l'intera Europa. Non si può non rimanere abbagliati di fronte a queste personalità spiccanti e a queste relazioni così forti, nonostante tutto, che ti lasciano in qualche modo tramortito.
E alla fine capisci che sì, non ci sono ombre senza sole, ma non c'è nemmeno Sole senza ombre.
5. Perché i fagiani si ubriacano!
E vabbè, ci ho pensato a quale potesse essere il quinto motivo, e non potevo non pensare alle sbronze. Tra quelle dei moschettini - che sono esilaranti - che attraversano alcune vicende del romanzo, mi è rimasto impresso il nome di un locale: Il fagiano ubriaco. Se i fagiani si possono ubriacare, in questo libro, non vedo veramente motivo per cui non dobbiate correre a comprarlo. Ora. Siete ancora qui?
Ombre sulla Pelle mi ha davvero conquistata. Mi dispiace, avrei potuto continuare volentieri a parlare di Filip del libro, perché anche qui i motivi per leggerlo potrebbero andare ben oltre cinque. Si tratta, davvero, di un romanzo scritto in maniera eccellente e che coinvolge in ogni pagina, facendoti provare la voglia di andare in Francia immediatamente. Anzi, ora vado a controllare gli aerei...