Contaminati è uscito per Centauria Libri il 17 novembre, esattamente un mese fa.
Wow.
Non ci sono molte parole da dire, se non questa semplice e banale espressione: wow.
Ci sono emozioni che sono semplicemente da provare e non si descrivono: non si può, non hanno ancora inventato le parole, e nessuna metafora sarà abbastanza ardita per descrivere il tumulto che ho vissuto negli ultimi trenta giorni.
Ho aspettato questo momento da quando avevo otto anni: volevo vedere un mio libro in libreria, tra i volumi di altri autori, negli scaffali che avevano ospitato quei romanzi che tanto amo.
Ed è accaduto, esattamente trenta giorni fa.
Quel 17 novembre è stato strano: ero andata con un'amica, Sara, a vederlo. A vedere quel piccolo bimbo messo tra tante copertine, tra altri figli come lui. Esposto. Davanti a un mondo.
Tremavo. Sara parlava di più e del meno, mi raccontava di aneddoti di vita che mi ero diligentemente persa nelle settimane precedenti, e ascoltavo forse pure maleducatamente distratta quelle cose, troppo preoccupata che qualcosa sarebbe andato storto.
La prima libreria dove andai fu quella "di fiducia", che sapevo aver ordinato il libro. Ma quando arrivai - poco dopo l'orario di apertura - era troppo presto: Contaminati era arrivato, ma ancora era riposto tra gli scatoloni di tutte le uscite del giorno. Ero un po' delusa. Ma alzai le spalle, e tentai di nuovo.
La prima libreria dove andai fu quella "di fiducia", che sapevo aver ordinato il libro. Ma quando arrivai - poco dopo l'orario di apertura - era troppo presto: Contaminati era arrivato, ma ancora era riposto tra gli scatoloni di tutte le uscite del giorno. Ero un po' delusa. Ma alzai le spalle, e tentai di nuovo.
Fu solo alla terza libreria che finalmente trovai quel volume esposto e... niente, scoppiai in lacrime silenziose, davanti a quel sogno che diventava realtà. Non mi sembrava vero.
Lo potevo toccare, accarezzare, stringere.
Chiunque lo poteva fare.
Qualcuno se lo sarebbe portato a casa, gli avrebbe dato una famiglia di libri con cui stare.
Qualcuno lo avrebbe sfogliato, senza sapere cosa aspettarsi - sicuramente qualcuno lo avrebbe riposto prima della fine.
Di certo non immaginavo che qualcuno se lo sarebbe anche letteralmente divorato - Vanessa, grazie e scusa per gli incubi! - che qualcuno se lo sarebbe riletto in brevissimo tempo - Andrea! - che altri avrebbero cominciato a citarne le frasi su facebook... che mi sarebbero arrivati audio di dieci minuti su riflessioni particolari.
Perciò questo mese è stato davvero intenso, assurdamente intenso.
Grazie a chiunque ne abbia comprata una copia. Avete avuto fiducia in me. Non me lo aspettavo, non così, non da tutte quelle persone. Alcuni mi hanno davvero sorpreso e mi sono commossa più di una volta a sentirvi parlare di quei personaggi in certi modi - Francesca, parlo ovviamente di te e del tuo nuovo amore per Rostov.
Ci sono tre persone in particolare che mi sento di ringraziare per questo mese. E sono sempre loro, sì, abituatevi alle nuove presenze della mia vita.
Chiara, per essere una persona così insicura ma piena di amore, per avermi ascoltata, per esserti fidata di me, per non aver richiuso il libro dopo aver scoperto dei poveri bambini.
Leila, per aver amato l'aspetto psicologico tanto sudato di questo libro, per avermi incoraggiata, per pensarla sempre un po' come me, perché sei vicinissima e lo sei per davvero, al mio cuore.
Francesca, per aver passato serate fino a tarda notte a leggere, per aver capito chi è il vero "buono" del libro, per gli hashtag memorabili, per avermi coccolata nei momenti di sconforto.
Sono state i miei fari, loro, in questo mese. Vi voglio bene. E spero che saremo l'una accanto all'altra per lungo tempo.
Sono emozioni che non riesco nemmeno a descrivere, volevo fare questo post ma mi rendo conto che non ha moltissimo senso. Forse perché il turbine in cui sono capitata mi ha travolta in modo inaspettato e ora è impossibile anche per me darne una logica.
Ringrazio davvero tutti coloro che mi hanno scritto e continuano a farlo per dirmi cosa pensano di questo libro. Di questo figlio tanto sofferto e tanto amato, che sta riempiendo completamente tutto il mio cuore. E mi sta lasciando spazio per credere in un sogno che dà senso alla mia intera vita.
Grazie, trenta volte grazie.
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Per festeggiare questo mese, abbiamo indetto un'iniziativa su facebook, dateci un'occhiata QUI!
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